ANELLO DELLE GRANGE TIBERT -OCA
Foto
Bene, dopo la ricca colazione siete pronti per partire. Niente auto, si parte direttamente da qui in MTB!
L’anello si sviluppa, in buona parte, in alta quota e richiede un ottimo allenamento e buone capacità di orientamento.
Punto più alto che si raggiunge durante l’escursione è il famoso colle del Fauniera (2480 m) dove, dal giugno 2004, trova posto una scultura in onore di Marco Pantani.
Lasciatevi alle spalle l’Albergo Le marmotte e procedete verso valle lungo la pista sterrata che da b.ta Frere scende lungo la destra orografica del torrente Maira fino a b.ta Maddalena.
Qui dovete tornare su asfalto fino a Prazzo Superiore dove svoltate a destra, fate ritorno al fiume, superate un ponticello e proseguite lungo la pista forestale, verso valle, fino a Ponte Marmora.
Qui giunti dovrete percorrere la carrozzabile principale della valle fino a Macra.
Qui giunti svoltate a destra e sempre su carrozzabile risalite il vallone di Celle Macra fino a b.ta Chiesa dove evitate di svoltare a sinistra e mantenete la direzione SUD.
Poco oltre la strada diviene sterrata e con numerosi tornanti raggiunge i pascoli d’alta quota delle Grange Tibert (2174 m).
Arrivati qui seguite il tratturo sulla sinistra verso il colle Intersile (2516 m) dove proseguite a destra lungo un mezzacosta pedalabile sul versante Grana che conduce ai colle Sibolet (2532 m) e d’Esischie (2370 m).
Quando raggiungete l’asfalto procedete in salita fino al colle Fauniera o dei Morti (2480 m )
Siete giunti alla meta panoramica! un po’ di fatica ma ne è valsa la pena vero?
E’ arrivato il momento della foto! Scattate e condividete i nostri hashtag:
#albergolemarmotte #vallemairabikeexperience #mairavigliosa
Per la discesa percorrete per circa un chilometro sul versante valle Stura e imboccate la prima deviazione sulla destra che immette sull’altopiano della Gardetta.
Dopo un paio di chilometri svoltate a destra e, dopo qualche centinaia di metri, ancora a destra alla volta del colle del Mulo (2527 m). Scendete nel vallone di Marmora seguendo le tacche gialle del Percorso Occitano fino a b.ta Garino da dove, una breve risalita su asfalto, vi conduce a b.ta Urzio e da qui, lungo sentiero, a b.ta Reinero e successivamente alla parrocchiale di Marmora (1548 m ).
Qui giunti scendete a b.ta Superiore e imboccate nei pressi di una fontana “La Napoleonica”(tacche gialle del Percorso Occitano).
Un mezzacosta saliscendi vi conduce al colle Encucetta Inferiore dove ha inizio la divertente discesa su Stroppo.
Incrociata una pista forestale svoltate a sinistra e in breve vi ritrovate sulla carrozzabile principale della valle nei pressi di Ponte Marmora.
A questo punto seguite a ritroso il percorso dell’andata.
Siete ritornati all’Albergo Le marmotte, il tour di oggi è finito, bravi!
Ora potete godervi il meritato riposo in giardino sorseggiando una bella birra fresca!
Equipaggiamento
I tour si sviluppano prevalentemente in ambiente alpino e spesso in alta quota, conviene quindi che siate attrezzati per far fronte ad eventuali cambiamenti climatici.
Prima di partire controllate di avere (indossati o nello zainetto) i 3 capi fondamentali:
- STRATO UNDERWEAR: lo strato a contatto con la pelle che deve consentire il giusto riciclo d’aria e favorire la traspirazione dell’umidità verso l’esterno.
- STRATO MIDDLEWEAR: il secondo strato che deve garantire l’isolamento termico e garantire il passaggio dell’umidità corporea dal primo strato verso l’esterno.
- STRATO OVERWEAR: lo strato più esterno che deve fornire la giusta protezione dagli agenti atmosferici (vento, pioggia..) e favorire al tempo stesso la traspirazione del sudore all’esterno sotto forma di vapore acqueo.
Alcuni lo ritengono fastidioso e antiestetico, ma la sua utilità è indiscutibile.
Prima di partire verificate le regolazioni in modo da godere di una comodità totale.
Sono utilissimi per proteggerci dagli agenti atmosferici esterni.
E’ importante che siano avvolgenti e ben saldi sul viso per evitare di togliere le mani dal manubrio per sistemarli.
Ottime le lenti “fotocromatiche” studiate per adattarsi ai diversi tipi di luce.
Utilizzarli è una buona abitudine perché garantiscono una corretta tenuta del manubrio e un buon confort di marcia grazie all’imbottitura del palmo che assorbe le vibrazioni.
Fondamentali per limitare i danni in caso di caduta.
Lunghi o corti è una scelta personale.
Una o più di una vanno riempite prima di partire.
Verificare sempre sulla mappa la presenza di punti acqua lungo l’itinerario.
Nella scelta tenete in considerazione soprattutto leggerezza e comodità perchè lo zaino, oltre a contenere, deve aiutare durante la pedalata attraverso una distribuzione ottimale dei carichi.
Prima di partire posizionatelo in modo confortevole regolando gli spallacci e i nastri di tensione.
Lo zaino ideale per un’escursione in mtb ha una capacità di circa 25/30 litri con una serie di tasche utili per il trasporto separato dell’occorrente:
– abbigliamento (giacca antivento, maglia intima, guanti lunghi, pile, creme protettive…)
– alimentazione (barrette energetiche, frutta, integratori…)
– kit primo soccorso (garze, bende, forbice, guanti, disinfettante, rotolo cerotto, telo termico…)
– accessori o parti meccaniche di emergenza (camere d’aria, bombolette, filo freno, nastro adesivo, chiave multiuso, leve togligomme, pinza, pompa…)
–accessori vari (cartine topografiche, coltello multilame, gps, pila frontale, cellulare, macchina fotografica…)
Durante l’escursione è opportuno avere con sé il cellulare (anche spento, ma funzionante e in piena efficienza).
Il numero da comporre in caso di chiamata di soccorso è “112”.
L’intervento dei soccorsi potrebbe richiedere l’arrivo dell’elicottero; in questo caso:
- individuate un luogo per l’atterraggio
- se possibile, segnalate al pilota la posizione dell’infortunato agitando le braccia
- riparare l’infortunato dallo spostamento di aria e detriti
NORME DI COMPORTAMENTO:
I percorsi descritti sono itinerari aperti a tutti, molto apprezzati anche dai trekker.
-In discesa è buona norma moderare la velocità e cedere il passaggio a chi procede a piedi nella direzione opposta.
-Anche l’attraversamento degli alpeggi richiede cautela; i cani da conduzione del gregge possono essere aggressivi se non scendiamo dalla bici o ci avviciniamo troppo alle pecore!